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  Michele Coppino

Nacque ad Alba (Cuneo) il 1° aprile 1822. Coppino compì i primi studi nel seminario di Alba, ottenendo un posto gratuito nel Collegio delle Province a Torino, che gli consentì di conseguire a ventidue anni la laurea in Belle Lettere.

Iniziò subito (1844-1845) l'insegnamento della Retorica a Demonte (Cuneo) e lo proseguì dal 1845 al 1847 a Pallanza e nel 1848 a Novara. Nel 1850 Coppino fu nominato dottore collegiato presso la facoltà di Lettere di Torino, Collegio di Porta Nuova.

A partire dal 1853 il professore collaborò a "Rivista contemporanea".

Nel 1857 Coppino fu designato candidato dal Comitato elettorale liberal-democratico per il Collegio di Alba, ma al ballottaggio perse contro il conte Carlo Alfieri di Magliano.

Egli si avvicinò alla Massoneria, alla quale venne iniziato il 17 febbraio 1860. Il 25 marzo dello stesso anno il professore venne eletto sempre nel Collegio di Alba con una votazione quasi plebiscitaria, ma l'elezione venne annullata, perché Coppino era membro ordinario del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione. Si ripresentò sempre nello stesso Collegio il 16 settembre dello stesso anno, vincendo di nuovo le elezioni, ma gli eventi che seguirono alla spedizione garibaldina nel Mezzogiorno portarono allo scioglimento della Camera e ad indire nuove elezioni per il gennaio del 1861. Coppino vince nuovamente le elezioni, ma vengono di nuovo annullate, perché egli era anche membro della Pubblica Istruzione e professore di Retorica. Coppino scrisse una lettera a Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione, in cui rinunciava al suo stipendio, al suo incarico ufficiale e, se non sufficiente, al lavoro stesso pur di poter svolgere l'attività politica. Nelle elezioni suppletive di aprile vinse e finalmente riuscì a portare a termine la legislatura.

Il 22 marzo del 1867 Coppino divenne vicepresidente della Camera dei Deputati (dopo essere stato rieletto per la decima legislatura). Il 10 aprile fu nominato da Rattazzi Ministro della Pubblica Istruzione e dovette dimettersi da vicepresidente dell'Assemblea, mentre gli veniva annullata anche l'elezione a deputato. Fu rieletto il 5 maggio ed a dicembre gli venne restituita la cattedra di Eloquenza Italiana all'Università di Torino.

Nel 1868 venne di nuovo annullata la sua elezione a deputato. Rieletto nel 1874, due anni dopo vicepresidente della Camera, il 25 marzo dello stesso anno fu chiamato da Depretis al Ministero della Pubblica Istruzione. Fu ministro per due anni (25 marzo 1876-26 dicembre 1877 e 26 dicembre 1877-24 marzo 1878). In tale veste Coppino decise di portare a termine il progetto sulla riforma della scuola elementare, i cui principi essenziali erano: l'obbligatorietà dell'istruzione elementare inferiore, la sua gratuità, l'aconfessionalità. Il disegno di legge sull'obbligo dell'istruzione elementare fu approvato dalla Camera il 10 marzo e dal Senato il 4 giugno e fu un momento fondamentale nella trasformazione delle istituzioni scolastiche in Italia e rappresentò un chiaro segno della volontà di rinnovamento della Sinistra di Depretis.

Nel terzo governo Depretis (19 dicembre 1878-14 luglio 1879) fu ancora ministro dell'Istruzione e si occupò di migliorare le condizioni dei maestri, assicurando loro un miglior trattamento economico e una maggiore stabilità nel posto di lavoro.

Il 25 agosto 1901 Coppino morì a Villa Rivoli, nei pressi della cittadina natale.


 
 
 
  
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