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  Alfonso Cossa

Di nobili origini, nacque a Milano il 3 novembre 1833.

Nel 1857 Cossa si laureò in Medicina presso l'Università di Pavia. I suoi interessi però si orientarono verso la Chimica Agraria.

Cossa tradusse due opere del famoso chimico tedesco J. Von Liebig - I principi fondamentali dell'agricoltura (1855) e La teoria e la pratica dell'agricoltura (1857) - proponendo al grande pubblico l'uso innovativo dei fertilizzanti inorganici.

Nel 1861 Cossa divenne professore di Chimica all'Università di Pavia e preside del locale Istituto Tecnico. Nel 1866 il professore fu chiamato ad Udine da Quintino Sella con l'incarico di fondare il locale Istituto Tecnico, di cui divenne preside e docente fino al 1872.

Per influenza di Sella, mineralogista e cristallografo insigne, l'interesse di Cossa si spostò dalla chimica agraria a quella mineralogica. Nell'anno 1872-1873 Cosa fu direttore e professore della Scuola Superiore di Agricoltura in Portici, poi fu chiamato a Torino come direttore della Stazione Agraria (1873-1882) e professore di Chimica Agraria al Regio Museo Industriale. Dal 1882 egli fu professore di Chimica Docimastica. Cossa fu membro di numerose istituzioni italiane e straniere, tra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei (dal 1877) e l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Fu anche presidente della Reale Accademia delle Scienze di Torino e fece parte del suo comitato geologico.

Nel 1887 Cossa venne nominato direttore della Scuola di Applicazione per Ingegneri, carica che tenne fino alla morte, avvenuta a Torino il 23 ottobre 1902.

Il nome del chimico è legato alla scoperta della platosemiammina - la base del Cossa - e alla ricerca mineralogica. Ricordiamo il libro Ricerche chimiche e microscopiche su rocce e minerali d'Italia (1875-1881).

Cossa fu creatore della collezione di circa novecento grandi sezioni sottili di rocce, conservate nel Museo Geomineralogico della Scuola di Ingegneria di Torino, nel Castello del Valentino.


 
 
 
  
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