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Gino Levi Montalcini
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Nacque a Milano il 21 aprile 1902. Levi Montalcini studiò a Torino, coltivando precocemente il disegno e la scultura. Si laureò in Architettura nel 1925. Ad architettura conobbe Giuseppe Pagano, con cui lavorò stabilmente fino al 1930. I due architetti realizzarono alcune tra le prime opere razionaliste in Italia, tra le più note vanno citate il palazzo per uffici Gualino (Corso Vittorio Emanuele II) e il progetto del 1931 per via Roma (con il gruppo Miar). Dopo il trasferimento di Pagano a Milano, nel clima architettonico torinese, più vicino allo spirito novecentista, Levi Montalcini rimase uno dei pochi rappresentanti di spicco del movimento razionalista.
Egli collaborò alla rivista "Casa Bella", partecipò alle Triennali di Milano e realizzò numerosi progetti in Piemonte, come le ville sulla collina torinese o la colonia a Bardonecchia. Dopo la guerra fu docente presso la facoltà di Ingegneria del Politecnico, quindi a Palermo, Padova e ancora alla facoltà di Architettura di Torino.
Nel generale clima di revisione della cultura architettonica del dopoguerra, Levi Montalcini perseguì coerentemente una ricerca individuale, come testimoniano le opere di maggiore impegno: la centrale elettrica di Chivasso (con
Passanti e Ceresa, 1950-1952) e la nuova sede delle Facoltà Umanistiche (con il gruppo dell'architetto Morelli a partire dal 1959).
Dopo la morte, avvenuta a Torino il 20 novembre 1974, le opere di Levi Montalcini furono esposte in diverse città europee, in occasione di mostre e manifestazioni culturali.
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