Gabetti e Isola con questo progetto sembrano edificare – tramite un lavoro sulla sezione e la tettonica dell’edificio che pare essere uno dei dispositivi tipici della scuola piemontese – nuovi brani di paesaggio basati sull’intreccio tra natura e architettura. In questo caso è l’architettura stessa a diventare paesaggio attraverso una sorta di “analogia” in cui la reminescenza dell’immagine dei terrazzamenti agricoli storici o il rimando alle opere di difesa e consolidamento dei pendii (paravalanghe, reti contro la caduta dei massi, ecc.) assumono un valore centrale.
