Nella molteplicità di forme e soluzioni architettoniche adottate nell'architettura sepolcrale ierapolitana per innalzare il sarcofago la variante più monumentale, in uso soprattutto nel II-III sec. d.C., è costituita dal complesso funerario in cui uno o più sarcofagi poggiano sul tetto piano della Grabhaus.
Queste tombe-casa hanno pianta generalmente quadrata o rettangolare, all'interno si collocano i tre letti sepolcrali in forma di triclinio in uno o due ordini sovrapposti.
La struttura esterna dell'edificio è formata generalmente da blocchi di travertino talvolta di grandi dimensioni, provenienti dalle cave locali, accuratamente tagliati e disposti in corsi regolari con attento allineamento dei giunti. Presenta alla base un piccolo zoccolo modanato e si innalza su un basamento a gradini (quasi sempre tre), l'ultimo dei quali è profilato e decorato con zampe di leone nella funzione di sedile. I risalti delle lesene angolari e degli stipiti e architrave della porta, unici elementi plastici di rilievo, sono ricavati direttamente nei blocchi dell'apparecchio murario.
La copertura è costituita da travi monolitiche che aggettano dal profilo dei muri perimetrali a formare una cornice segnata da modanature. Al di sopra del tetto sono posti uno, due o tre sarcofagi, che riprendono la disposizione tricliniare interna.