Missione archeologica italiana di Hierapolis di Frigia (Turchia)
CRONOLOGIA DELLA CITTA' DI HIERAPOLIS
In primo piano, a sinistra, si staglia il grande portico; più avanti, di fronte, in mezzo ai bagni e ai fabbricati che formavano la palestra, scorre il ruscello che monda tutta questa porzione di città, non per l'acqua ma per i suoi depositi calcarei, sorta di marciapiede abbagliante o di lastricato monolitico, il cui eclatante candore supera in bellezza i marmi delle cave di Paros e del Pentelico. In mezzo a questa neve solidificata, una sorgente calda lascia sfuggire il vapore delle sue acque, e qualche pianta acquatica cresce sui suoi bordi, così come d'inverno, dalle nostre parti, una sorgente si staglia in mezzo alle nevi. Le rovine dei monumenti contrastano allo stesso modo con il suolo. Sebbene costruiti in pietra calcarea di un bel bianco, spiccano dallo sfondo. A qualche centinaia di metri al di sotto di questa vasta terrazza e separata da essa da una linea marcata, dai contorni decisi, si profila la piana del Lycus, infiorata di città e villaggi, di campi coltivati e di aree boscose, pianura di grande estensione, circondata da montagne dalle cime innevate[...]. Mai una vista più dolce e più gradevole è stata offerta da una balconata più strana, mai una posizione ha riunito insieme tanto fascino e tanto contrasto.Léon de Laborde, Voyage de l'Asie Mineure..., Paris, 1838, pag. 81 (Trad. it.: P.Mighetto).
inizio II secolo a.C.: fondazione, per volere di un sovrano ellenistico, della città di Hierapolis (città santa) ai margini meridionali della Frigia, nelle estreme propaggini dell'altopiano anatolico in un territorio già segnato da vie di comunicazione e frequentato come luogo di culto per la presenza di una grotta dalla quale si sprigionano esalazioni velenose (nota come Plutonion). La città occupa una vasta area di circa 1000x800 mt. che comprende le terrazze di travertino -formate dai depositi delle acque ricche di calcare che sgorgano da numerose sorgenti termali - e si estende sulla collina retrostante. L'impianto è caratterizzato da un rigoroso schema regolare con vie ortogonali larghe 10 piedi attici (circa 3 mt.) che dividono la città in isolati rettangolari; una via più ampia, forse porticata, costituisce l'asse di attraversamento principale Nord-Sud della città.Centro dello spazio urbanizzato è l'antico luogo di culto legato alle sorgenti termali e alla grotta del Plutonion, intorno al quale si sviluppano i quartieri residenziali e le aree pubbliche.
fine II - I secolo a.C.: lungo le strade in uscita dalla città iniziano a formarsi le necropoli con tombe a fossa e sepolcri monumentali a tumulo.
60 d.C.: un violentissimo terremoto distrugge Hierapolis e le città limitrofe.
fine I secolo d.C.: ricostruzione della città secondo un programma urbanistico di grande portata con razionale e funzionale distribuzione delle aree pubbliche, religiose e residenziali: la prima fase comprende l'ampliamento dell'area urbanizzata con l'edificazione di due nuovi quartieri innestati sul proseguimento dell'asse viario principale (plateia maior), a Nord e a Sud. La grande strada, lunga quasi 1,5 km. e larga 14 mt. si conclude alle due estremità con porte onorarie a tre fornici fiancheggiate da torri, edificate dal proconsole d'Asia Giulio Sesto Frontino in onore di Domiziano (86 d.C). Il centro della città vede la ricostruzione del santuario di Apollo e dell'antro del Plutonion, la costruzione di un nuovo edificio teatrale, di un vasto complesso termale e del ginnasio. Ai margini settentrionali dell'abitato l'ampio pianoro a Est della plateia viene organizzato nell'agorà commerciale, una vasta piazza definita da stoai . In questi lavori di ristrutturazione urbana ed edilizia sono comprese anche le realizzazioni del sistema fognario e della rete idrica.
II - III secolo d.C.: la crescente importanza della città e l'espansione della sua economia si manifestano in un ulteriore sviluppo urbano con particolare attenzione agli aspetti decorativi delle architetture. Il benessere del periodo è testimoniato dall'edilizia privata, con case che presentano ambienti riccamente decorati, articolati intorno ad un peristilio, e dall'edilizia funeraria con monumenti dalle complesse soluzioni architettoniche e scenografiche.
metà IV secolo d.C.: un terremoto distrugge ampie zone della città.
fine IV - inizio V secolo d.C.: costruzione della cinta muraria in adempienza a leggi imperiali, realizzata con materiali di recupero. L'area urbanasi contrae ed esclude i quartieri dell'ampliamento domizianeo e l'intera agorà; le antiche strutture pubbliche vengono progressivamente abbandonate e i nuovi poli di aggregazione per la vita della città diventano ora i luoghi di culto cristiani: la cattedrale con il battistero, le chiese, i sacelli e il grande Martyrion di San Filippo, costruito in questi anni al di fuori dalle mura, sulla collina.
VI secolo d.C.: la città, già sede vescovile, assurge al rango di Metropolis della Frigia Pacatiana.
fine VI - inizio VII secolo d.C.: un disastroso terremoto rade al suolo la città; sui crolli vengono edificate semplici abitazioni che utilizzano anche materiale di spoglio.L'impianto urbano è totalmente cancellato e ampie zone sono lasciate al pascolo e alla coltivazione.
XII - XIII secolo d.C.: una struttura fortificata ai margini del tavolato viene costruita dai turchi selgiuchidi.
XIII secolo d.C.: i pochi e miseri resti della città sono definitivamente abbandonati.