Missione archeologica italiana di Hierapolis di Frigia (Turchia)

TEATRO

[...] a noble theatre, the most perfect extant with five doors, and many pieces of bas-relief. Its encircling wall remained and several pieces of the lacunaria of the corridor.
Diario di Robert Wood, in Hutton, C. A.; "The travels of 'Palmyra' Wood in 1750-51", The Journal of Hellenic Studies, vol. XLVII, part I, London, 1927, pag. 119.

Descrizione
Nel piano di ricostruzione dopo il terremoto di età neroniana, l'edificio teatrale viene ricostruito all'interno della città sfruttando per la cavea la collina.
Il nuovo teatro occupa lo spazio di quattro isolati e, per sfruttare al meglio il naturale declivio, non è orientato secondo gli assi delle vie. La cavea presenta 50 file di gradini-sedili ripartite in nove cunei e divise da un diazoma.
Le gradinate estreme sono appoggiate su sostruzioni in muratura poiché la collina non aveva un'ampiezza sufficiente per accogliere la cavea di circa 100 metri di diametro.
Nelle sostruzioni sono ricavate gallerie di accesso per il pubblico e vani con volte rampanti di cui due portano alla diazoma e altri sostengono sull'estradosso i sedili laterali.
L'edificio scenico sotto Settimio Severo è interessato da profonde trasformazioni che comportano, accanto ad un consolidamento strutturale, la realizzazione di una nuova frontescena articolata su tre ordini con trabeazioni alternativamente rettilinee e curvilinee in un gioco chiaroscurale fortemente espressivo.
Le colonne del primo ordine poggiano su podî decorati da lastre di marmo con episodi della vita di Apollo e di Artemide. Tra i podî si aprono le canoniche cinque porte che permettevano l'accesso al palcoscenico.
Anche la fronte dell'iposcenio, alta circa tre metri, presenta una ricca decorazione di colonne tortili con capitelli compositi a inquadrare porte e nicchie.
La cavea e l'orchestra all'inizio dei lavori della Missione si presentavano colme, fin quasi al livello del diazoma, della terra proveniente dal dilavamento della collina, dei detriti di blocchi frantumati per la caduta, dei blocchi di marmo della decorazione e dai blocchi di calcare delle parti strutturali.
Lo scavo ha riportato alla luce gli elementi della decorazione architettonica e scultorea e ne ha permesso lo studio di ricostruzione.
L'edificio scenico, nonostante i consolidamenti di età severiana e di IV secolo, è una costruzione troppo ardita per reggere le sollecitazioni delle frequenti scosse sismiche che, da sempre, hanno interessato la regione. Mancano anche collegamenti tra muro postico e muro di sostegno della fronte ipostile. Nel corso dei secoli tali muri hanno subito un progressivo deterioramento: sono evidenti sconnessioni, aperture dei giunti, muri fuori piombo, lesioni da schiacciamento e rotazioni.

Contesto cronologico
fine I secolo d.C.: costruzione del teatro all'interno del centro urbano e in relazione all'area sacra dove si veniva realizzando il tempio di Apollo. Di questa prima costruzione rimangono l'impianto della cavea e dell'edificio scenico;
129 d.C.: costruzione del portico di summa-cavea in occasione della visita dell'imperatore Adriano a Hierapolis. Una lettera dell'imperatore alla città viene inserita nel muro di precinzione del diazoma, il ritratto dello stesso imperatore è stato rinvenuto all'esterno dell'edificio scenico;
inizio III secolo d.C.: ristrutturazione severiana dell'intero edificio scenico e rifacimento della frontescena ipostile su tre ordini;
352 d.C.: intervento di restauro della facciata della scena che "minacciava rovina" (da iscrizione rinvenuta);
fine IV - V secolo d.C.: trasformazione dell'orchestra in colimbetra con la chiusura delle tre porte centrali della fronte dell'iposcenio, il rivestimento in malta signina e due scalette di discesa laterali;
post VI secolo d.C.: sul crollo e all'interno dell'edificio scenico vengono costruite abitazioni di ridotte dimensioni con riutilizzazione di materiali crollati.

Interventi di restauro
Modalità:
1957-86: cavea e orchestra svuotate da crolli e detriti;
1981-82: restauro degli archi di sostegno del palcoscenico rimontati con reintegrazione dei pochi conci mancanti;
1982-84: ricostituzione della fronte dell'iposcenio con anastilosi delle colonne tortili e integrazione delle trabeazioni;
Sistemazione delle 48 lastre marmoree scolpite con scene della vita di Apollo e Artemide che decorano i podî della frontescena; le lastre rinvenute nel crollo sono state restaurate e portate al museo locale e i loro calchi inseriti tra le lastre ancora in sito;
1990-92: intervento di smontaggio e rimontaggio del muro del retroscena (parte Nord), al fine di ripristinarne la stabilità, con reintegrazioni del paramento;
1994: intervento relativo alla parte Sud del retroscena con rimozione di parte del crollo del muro stesso che gravava sulle porzioni ancora in opera dell'edificio scenico;
1995: restauro dei sedili dell'ima cavea; restauro dell'architrave e della cornice della porta del parascenio Sud.


Archivio immagini | Indice degli argomenti | Planimetria


c/o Politecnico di Torino - Dipartimento Casa-Città - Viale Mattioli 39, 10125 Torino ITALY
tel. + 39 11 5646440 - 5646413
fax + 39 11 5646499
Italyan Kazi Heyeti - Pammukkale (Denizli) TURKEY
tel./fax + 90 258 2722789
E-Mail address <donatella.ronchetta@polito.it>