TRM Torino

Il rischio nella pianificazione territoriale   

Le aziende a rischio di incidente rilevante dovrebbero idealmente essere collocate a distanza di sicurezza da tutti i centri abitati e da tutte le aree caratterizzate da una particolare sensibilità ambientale, e nessun tipo di insediamento vulnerabile dovrebbe essere permesso nelle zone potenzialmente interessate in caso di incidente; per principio si dovrebbero osservare distanze di separazione tali da assicurare l’assoluta sicurezza per uomo e ambiente. Introdurre nuove istallazioni in comunità esistenti senza esporle in misura alcuna alle potenziali conseguenze di un incidente rilevante risulta quasi impossibile, specie in aree caratterizzate da un’alta densità di popolazione. E’ quindi necessario sviluppare politiche di pianificazione del territorio rispettose degli obiettivi economici e sociali così come di quelli della sicurezza, tenendo conto, nello stabilire distanze di separazione tra gli impianti e le attività esterne, di certi requisiti di sostenibilità che li rendano effettivamente applicabili.

L’adeguatezza delle distanze di separazione può dipendere sia dalla sorgente del rischio (tipo di istallazione, sostanza coinvolta, tecnologia impiegata, modalità di gestione) che dalla vulnerabilità dell’ambiente nell’area interessata dal possibile incidente. Anche il livello di tutela di sicurezza richiesto varia in base al contesto socioeconomico nel quale il rischio è percepito ed alla disponibilità di attività ed usi del suolo alternativi. In certi casi i rischi possono solo essere accettati quando sono bilanciati da certi vantaggi per la popolazione, quali ricadute occupazionali o compensazioni economiche per la perdita di valore delle proprietà circostanti gli stabilimenti.

L’assunzione del ruolo della pianificazione territoriale come fattore essenziale nella gestione e mitigazione del rischio tecnologico rende indispensabile la soluzione di una serie di questioni, quali:

  • l’identificazione di criteri in base ai quali verificare la compatibilità degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante con il territorio;
  • l’attribuzione delle competenze in materia e la definizione del margine di discrezionalità lasciato al decisore in relazione ai singoli casi;
  • lo studio del tipo di supporto tecnico necessario al processo decisionale e l’individuazione degli organi competenti a fornirlo;
  • la definizione delle modalità di partecipazione della popolazione;
  • l’integrazione del fattore rischio nelle procedure di pianificazione esistenti;
  • la verifica delle modalità di coordinamento della pianificazione del territorio con gli altri controlli sulle istallazioni pericolose (protezione dei lavoratori, valutazione di impatto ambientale, controllo delle emissioni)


immagine 1: scenari di rischio

immagine 2     immagine 3

il progetto TRM