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POLITECNICO DI MILANO

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Sebbene la legge Casati (1859) propose l'istituzione della Scuola di Applicazione di Torino e dell'Istituto Tecnico Superiore di Milano, il capoluogo lombardo si doterà di un Politecnico soltanto nel 1937. (Regio Decreto del 29 luglio 1937, n. 1451, "Attuazione delle norme di cui all'art. 1 del Regio Decreto - legge 20 giugno 1935, n. 1071, nei riguardi del Regio Politecnico di Milano").

Durante il secondo dopoguerra, venne installato il "primo elaboratore elettronico" (1954) e creato il Centro di Calcoli Numerici (1955), testimonianza del forte rapporto tra l'Ateneo milanese e il mondo industriale.

Tra il 1957 e il 1968, il Politecnico contribuì a creare il Centro di Studi Nucleari Enrico Fermi (CESNEF) e l'Istituto di Ingegneria Aerospaziale, in via Golgi. Tra il 1960 e il 1961 vennero realizzati i complessi di aule e istituti detti "Trifoglio" e "La Nave" e tra il 1962 e il 1965 la nuova facoltà di Architettura.

In seguito all'aumento della popolazione accademica, vennero previsti ulteriori ampliamenti nelle adiacenze del Campo dei Giurati (dipartimento di Elettronica e di Informazione), in via Mancinelli (dipartimento di Chimica Fisica applicata) e in via Colombo (dipartimento di Economia e Produzione).

Importanti allievi e docenti del Politecnico di Milano furono: Piero Bottoni, Ernesto Nathan Rogers e Giò Ponti, per l'architettura; Francesco Albini, Carlo De Carli, Achille Castiglioni, Franca Helg e Marco Zanuso, nell'ambito del design industriale. Tra il 1974 e il 1990 Vittoriano Viganò progettò l'ampliamento della facoltà di Architettura.

 
 
  
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