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POLITECNICO DI TORINO
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L'idea di fondare un unico istituto per la formazione degli ingegneri e degli architetti si concretizzò in una petizione al governo che, tramite il parere favorevole del presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, portò alla nomina in una commissione, composta dai senatori Stanislao Cannizzaro (chimico), Valentino Cerruti (ingegnere) e Vito Volterra (matematico), con l'incarico di studiare l'argomento.
Dopo un iter burocratico e parlamentare, venne sancita l'istituzione del Politecnico di Torino, con la legge dell'8 luglio 1906, n. 321, poi seguita dall'approvazione del regolamento relativo ("Regio Decreto che approva il Regolamento per il Regio Politecnico di Torino", 5 gennaio 1908, n. 98).
La nuova istituzione, denominata Politecnico, si mosse su cardini di autonomia didattica e amministrativa.
Scopi del Politecnico furono sia la formazione degli ingegneri e degli architetti, sia la promozione di studi mirati a favorire in generale lo sviluppo industriale e commerciale della nazione, "mediante collezioni, laboratori e corsi di perfezionamento di industrie speciali".
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