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  Stanislao Cannizzaro

Nacque a Palermo il 13 luglio 1826. Cannizzaro a quindici anni s'iscrisse alla facoltà di Medicina. Restò all'Università fino al 1845, senza però conseguire la laurea.

Cannizzaro si interessò alla chimica e partecipò a Napoli alla VII Adunanza degli Scienziati Italiani (20 settembre-5 ottobre 1845), dove conobbe il fisico M. Melloni, che lo indirizzò alla scuola pisana di R. Piria, il più rinomato chimico italiano dell'epoca.

Piria assunse Cannizzaro come preparatore straordinario per le sue lezioni di Chimica Inorganica e Organica, mettendolo poi anche a parte delle sue ricerche sulla chimica delle sostanze naturali.

Cannizzaro stava già progettando alcune ricerche indipendenti, quando nel luglio 1847, trovandosi per le vacanze in Sicilia, vi si trattenne per partecipare alla preparazione della rivolta contro i Borboni.

Fallito il tentativo rivoluzionario, egli fu incluso nelle liste di proscrizione e, costretto all'esilio, riparò in Francia (1848).

A Parigi Cannizzaro frequentò alcuni laboratori chimici (Gay-Lussac, Dumas) guadagnando esperienza. Nel novembre del 1951 egli accettò la nomina a professore di Fisica, Chimica e Meccanica nel Collegio Nazionale di Alessandria. Qui restò quattro anni finché nell'ottobre del 1855 fu nominato professore di Chimica presso l'Università di Genova, dove fu anche incaricato dell'insegnamento di Chimica Applicata alle Costruzioni (1857-1860).

Nell'estate del 1860, dopo l'ingresso di Garibaldi a Palermo, Cannizzaro ritornò nella sua città natale con intenzione di prestare la sua opera per un eventuale consolidamento della Rivoluzione. Nell'ottobre del 1861 ottenne la cattedra di Chimica Inorganica ed Organica all'Università di Palermo. Fu anche rettore per alcuni anni. L'Accademia Nazionale dei Lincei lo nominò socio nazionale (1873).

Cannizzaro morì a Roma il 10 maggio 1910.

A Cannizzaro si deve la prima enunciazione formale e rigorosa di una teoria atomica (Legge di Cannizzaro) sulla base del principio di Amedeo Avogadro, che rese possibile la classificazione periodica degli elementi, come risulta dal suo famoso libro Sunto di un corso di filosofia chimica (1858). Il Sunto è un classico della letteratura chimica mondiale.


 
 
 
  
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