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  Luigi Einaudi

Nato a Carrù (Cuneo) il 24 marzo 1874, Einaudi si laureò in Giurisprudenza nel 1895.

Entrato alla Cassa di Risparmio di Torino, egli si dimise quasi subito per insegnare nelle scuole secondarie, tra cui il Regio Istituto Tecnico "G. Sommeiller" di Torino.

Nel 1898 Einaudi ottenne la libera docenza in Economia Politica all'Università di Torino. Nel 1902 il professore fu chiamato dalla facoltà di Giurisprudenza.

A cavallo tra i due secoli Einaudi si affermò anche come giornalista. Fin dal 1897 gli venne rilasciata la tessera di redattore e collaboratore da "La Stampa", diretta da Luigi Roux. Lasciata "La Stampa", Einaudi arrivò al "Corriere della Sera" (1903), diretto da Luigi Albertini.

Einaudi, simpatizzante socialista, nel 1896 iniziò a collaborare per la rivista "Riforma sociale", di cui fu redattore (1900), condirettore (1902) e direttore unico (1907). Dal 1922 Einaudi collaborò con "The Economist" di Londra, come corrispondente dall'Italia.

Nel 1943 il giornalista espatriò dall'Italia per motivi politici su consiglio dei nazifascisti. Egli tornò in patria l'anno dopo per assumere in Roma, ormai liberata, la carica di governatore della Banca d'Italia.

L'11 maggio 1948 Einaudi venne eletto presidente della Repubblica da una maggioranza centrista. Scaduto il suo mandato nel 1955, Einaudi ritornò a collaborare con il "Corriere della Sera".

Morì di broncopolmonite a Roma il 30 ottobre 1961.


 
 
 
  
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