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Vito Volterra
Nato ad Ancona il 3 maggio 1860, morto a Roma l'11 ottobre 1940. Iniziati gli studi universitari alla facoltà di Scienze fisiche matematiche e naturali dell'Università di Firenze, Volterra si trasferì nel 1878 all'Università di Pisa, dove si laureò in Fisica nel 1882 e nel 1883 divenne professore di Meccanica Razionale.
Nel 1892 Volterra passò all'Università di Torino e nel 1900 fu chiamato all'Università di Roma per insegnare Fisica matematica, fino al 1931. Fu senatore del Regno dal 1905, Regio Commissario del Politecnico nel 1906, e fondò la Società fisica italiana e quello che attualmente è il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Dal 1921 fino alla morte fu presidente del Bureau International des Poids et Mesures. All'avvento del fascismo assunse, fin dall'inizio, un atteggiamento di decisa opposizione. Per essersi rifiutato di prestare il giuramento di fedeltà allo stato fascista, nel 1931 venne privato della cattedra e nel 1935 estromesso da tutti gli istituti culturali italiani. Le leggi razziali lo costrinsero ad espatriare; visse a lungo in Francia e tornò in Italia nel 1939.
Volterra fu uno dei maggiori matematici italiani contemporanei, noto per i suoi lavori sulle equazioni integrali, su numerosi problemi di analisi e di fisica matematica, sulla teoria delle vibrazioni luminose nei mezzi birifrangenti, sui corpi elastici e sul problema dei tre corpi.
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