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Renato Einaudi
Nacque a Torino il 4 luglio 1909. Einaudi si laureò in Fisica nel 1931 e divenne libero docente nel 1935.
L'anno dopo egli divenne professore straordinario di Meccanica Razionale con Elementi di Statica Grafica e Disegno presso l'Università di Messina. A Messina insegnò anche presso la facoltà di Scienze.
Nel 1937 Einaudi si trasferì all'Università di Modena e nel 1938 a quella di Torino, dove divenne professore ordinario nel dicembre 1939.
Il 1° novembre 1961 passò alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino ed il 1° novembre del 1964 alla stessa facoltà dell'Università di Pisa.
La sua presenza al Politecnico di Torino fu però ben più lunga: dal 1943 al 1963 fu professore incaricato di Geometria Analitica con Elementi di Proiettiva, Meccanica Razionale con Elementi di Statica Grafica e Disegno e Complementi di Matematica.
Grazie ad Einaudi l'Istituto di Meccanica Razionale, che lui stesso fondò e diresse dal 1961 al 1964, mosse i suoi primi passi. Fu socio dell'Accademia Peloritana di Messina e, dal 1940, dell'Accademia delle Scienze di Torino.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Einaudi si diede da fare per ottenere la libera disponibilità della Casa dello studente di via Galliari a Torino, occupata nell'ultimo periodo di guerra da bande fasciste che l'avevano lasciata in condizioni deplorevoli.
Divenuto commissario straordinario dell'Istituto, iniziò a chiedere fondi per il suo restauro. Dal 1945 in poi il nuovo convitto iniziò ad ospitare sempre più studenti e nel 1950 fu riconosciuto legalmente come Collegio Universitario.
Nel 1952 Einaudi suggerì di includere in seno al Collegio Universitario le attività scomparse dell'antico Collegio Carlo Alberto, decaduto per ragioni economiche, ed ottenne così contributi statali per due nuovi padiglioni, uno destinato ad un Collegio femminile e l'altro agli studenti del Politecnico.
Nel 1961 Einaudi si ammalò e su consiglio del medico si trasferì a Pisa per godere di un clima più mite (1964). Frattanto era stato nominato presidente del Collegio (1962), ma nel 1972 rinunciò a tale carica per motivi di salute.
Morì a Pisa il 14 settembre del 1976.
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