Idrogeno

L’idrogeno è un gas incolore ed inodore, leggerissimo e dalla energia specifica molto elevata (circa 3 volte quella del metano). L’idrogeno non esiste libero in natura ma deve essere estratto da altri composti, tipicamente l’acqua e le fonti fossili (principalmente il metano), anche se sono allo studio numerosi processi di produzione biochimica. L’idrogeno può essere utilizzato come un qualunque gas dotato di potere calorifico apprezzabile (in un motore a scoppio, in una caldaia, in un cannello per saldature), ma la sua applicazione più apprezzabile dal punto di vista energetico ed ambientale è il suo utilizzo in celle a combustibile, per la produzione di elettricità in corrente continua con acqua e calore come unici prodotti di scarto. Lo stoccaggio dell’idrogeno, elemento più leggero della tavola degli elementi, rappresenta una sfida in parte vinta, ma al prezzo di elevati investimenti per l’uso di materiali avanzati o di serbatoi molto pesanti. L’idrogeno può anche essere liquefatto e trasportato in questa forma, per massimizzare la quantità di energia stoccabile per unità di volume, ma il processo di liquefazione è dispendioso poiché la temperatura di liquefazione dell’idrogeno è di soli 20 K.

La molteplicità di soluzioni tecnologiche che possono portare alla produzione di idrogeno e, da questo, alla sua trasformazione in altre forme di energia (l’idrogeno è, infatti, un vettore energetico e non una fonte di energia) rende estremamente interessante l’ambito di studio dei sistemi energetici integrati basati sull’utilizzo dell’idrogeno come stoccaggio temporaneo di energia.