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Sezione 09: ALCHIMIE RISORGIMENTALI PER UN SAPERE CONTESO
Piria, Cannizzaro e... altri italiani

     

Bagnomaria in rame con pallone e cristalli (cristallizzazione dei prodotti di reazione)
Prestito del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco, Università di Torino

  Dai primi decenni del secolo XIX fino alla metà del secolo XX la determinazione della struttura delle molecole organiche fu affidata a procedimenti di laboratorio basati sulla manipolazione delle sostanze, e in primo luogo sul loro isolamento allo stato puro. Un processo tipico di isolamento era la cristallizzazione. Il bagnomaria era impiegato per mantenere il sistema alla temperatura dell'acqua bollente, sufficientemente elevata per accelerare l'evaporazione del solvente, ma in generale non in grado di decomporre il composto di cui si volevano ottenere i cristalli. Come tutti i chimici classici, nei suoi "Studi sull'isomeria delle cosiddette sostanze aromatiche a sei atomi di carbonio", Körner descrisse dettagliatamente l'aspetto dei cristalli e come potevano essere ottenuti:

"...in quanto ai sali di argento ne ottenni due diversi; l'uno in lunghi aghi di color rosso rame oscuro e di magnifico splendore metallico, il quale si ottiene ove la soluzione sia molto allungata e la cristallizzazione non incominci che a temperatura bassa; l'altro invece in forma di pagliette e aghi stiacciati [sic] di color bruno, vivamente lucenti e con riflesso azzurrognolo, e se non troppo grossi, trasparenti e di color rosso sangue a luce trasmessa. Tale sale risulta quando la soluzione sia concentratissima..." (alla p. 326).

 

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