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Sezione 12: DAVANTI AGLI OCCHI DI TUTTI
La comunicazione autarchica
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L'industria italiana tessile |
Lanital
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Da industria ausiliaria nel campo dei tessili
per il trattamento delle fibre naturali (sbianca, mercerizzazione,
ecc.), la chimica diventa protagonista nei filati quando vengono introdotte
le fibre artificiali e sintetiche: i derivati della cellulosa apparvero
verso la fine dell'Ottocento, il nylon e il perlon alla vigilia della
II guerra mondiale.
A dare origine alle nuove fibre furono le ricerche sui filamenti delle
lampade ad incandescenza. Il conte di Chardonnet ebbe il merito di
trasferire i ritrovati nel campo dei filati ottenendo la "seta
Chardonnet" (1889). Con altri solventi si arriverà alla
seta Bemberg e, nel 1904, alla viscosa, il più diffuso prodotto
del comparto delle sete artificiali, usata anche per produrre il cellophan.
In sostituzione parziale del cotone vennero prodotte fibre tessili
sotto forma di fibre corte (fiocco). |
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Dalla caseina invece si ottenne il lanital,
fibra con proprietà analoghe a quelle della lana, apparso sul
mercato nel 1935. Nello stesso periodo le ricerche di Carothers sui
superpolimeri aprirono la strada alle fibre sintetiche di cui il nylon
66 fu il primo prodotto industriale americano.
Nei laboratori della I. G. Farbenindustrie si scoprì inoltre
che il caprolattame polimerizzava formando un filato (perlon) e in
Inghilterra si mise a punto una nuova fibra poliestere che in Italia
verrà commercializzata dalla Montecatini con il nome di terital.
Fino alla fine della I guerra mondiale l'industria italiana delle
fibre artificiali ebbe una scarsa rilevanza ma, tra le due guerre,
la seta artificiale (rayon) ebbe un incremento notevole sia per il
miglioramento tecnologico, che permise di abbassarne i costi, sia
per i sostegni governativi. |
Ital Rayon
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Viscosa
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Ital Rayon
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