Castelmagno in Valgrana
Stage formativo nell’area di Castelmagno in Valgrana (CN) – Giugno 2015
Contesto: Rischio del patrimonio paesaggistico
Castelmagno fa parte dei centri storici di III rango, centri con forte identità morfologica e di riconoscibile complessità funzionale (art. 24 del PPR) e costituisce la più importante sub unità di paesaggio della Valle Grana relativamente alle Relazioni visive tra insediamento e contesto. Dal 2012 sono stati organizzati dal Politecnico di Torino workshop, cantieri didattici e mostre in collaborazione con enti pubblici e privati. Sono stati coinvolti oltre 300 studenti e 10 docenti di diverse discipline. Un enclave in rinascita, ma il nodo centrale resta quello dell’accessibilità e mobilità sostenibile.
I metodi di documentazione metrica e tematica del territorio sono oggi applicati secondo approcci multi-sensore e sempre più mediante l’impiego di strumenti di misura cosiddetti attivi (tecnologia LiDAR) o passivi (Fotogrammetria) che consentono la generazione di dati densi e accurati oltreché di natura 3D, con rapidità ed efficacia.
Nel bacino idrologico del torrente Valliera ed a Campofei le esigenze di documentare il terreno e lo stato attuale della borgata hanno previsto la generazione di modelli metrici 3D terrestri eseguiti mediante l’utilizzo di tecnologia Lidar terrestre e di prodotti ortofotografici e modelli del terreno ad alta risoluzione realizzati mediante Fotogrammetria UAV (unmanned aerial vehicle).
I voli sono stati preceduti dall’impianto di vertici topografici e dalla misura di punti di controllo a terra per l’elaborazione delle ortofoto e la loro georeferenziazione.
Obiettivo 1:
Analisi morfologica del paesaggio per l’accessibilità sostenibile. (inserimento cremagliera)
Le tecnologie messe a disposizione degli studenti hanno permesso di creare prodotti adatti alle analisi morfologiche del terreno, che sono stati messi al servizio per la progettazione di un sistema di cremagliera non invasivo, che potrebbe creare una nuova immagine di fruizione e, soprattutto, consentire lo svolgimento di attività continue di “learning by doing” già in corso in modalità workshop e cantieri didattici e summer school (oggi condizionate da un difficoltoso avvicinamento a piedi sul sentiero che porta da Colletto a Campofei) nelle borgate della Valgrana.
Al fine di documentare l’intero percorso ipotizzato per la cremagliera, lungo la direzione Colletto–Campofei, ed anche la borgata Campofei che dovrà ospitare la stazione di arrivo della cremagliera sono stati progettati voli a diversa quota con due sistemi UAV differenti: il volo più basso (circa 70 m) è stato gestito con il sistema multirotore MiKroKopter, mentre il volo a quota maggiore (circa 120 m di quota) è stato eseguito con il drone ad ala fissa Ebee.
ELABORAZIONI FOTOGRAMMETRICHE
STAMPA 3D
Il modello del terreno acquisito tramite la tecnologia fotogrammetrica applicata da droni, è stato stampato in 3D, e una serie di ulteriori elaborazioni digitali consentono di riproiettare ortofoto o altri dataset come per esempio il tracciato della cremagliera.
Obiettivo 2:
Recupero del patrimonio architettonico
Sono stati eseguiti rilievi laser scanning terrestre orientati a documentare lo stato di conservazione, non ottimale, delle borgate di Campofei Alta e Campofei Bassa e Valliera, al fine di prevedere e valutare possibili interventi di recupero attraverso l’analisi di nuvole di punti tridimensionali e modelli 3D.
Data l’impossibilità di utilizzare la tecnica laser scanning terrestre all’interno di alcune zone della borgata in avanzato stato di degrado, è stato necessario integrare i dati con acquisizioni fotogrammetriche da terra che hanno permesso di generare prodotti comparabili con quelli ottenuti con tecnica laser (nuvole di punti e modelli 3D).