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I FONDI DI ARCHITETTURA
Gli Archivi e la Biblioteca nascono insieme alla fine degli anni Cinquanta, quando la facoltà di Ingegneria lascia a quella di Architettura la sede storica della Scuola di Applicazione degli Ingegneri, cioè il Castello del Valentino. Gran parte delle collezioni, trasferita nel nuovo complesso di corso Duca degli Abruzzi, rimane al Castello del Valentino, affidata alle cure di Roberto Gabetti. Si tratta di un piccolo fondo di Architettura, primo nucleo di quella che diventerà in pochi anni la Biblioteca della facoltà di Architettura prima e la Biblioteca Centrale di Architettura del Politecnico più tardi. Essa comprende, oltre a libri e riviste, alcuni documenti donati dall'architetto Dezzutti. Per circa un decennio gli sforzi del Direttore sono stati orientati all'incremento delle collezioni librarie, con particolare attenzione ai periodici. In questo lavoro egli è sostenuto da Carlo Mollino.
Gli anni Settanta segnano l'incremento della sezione di archivi della Biblioteca.
Nell'agosto del 1973, alla morte di Carlo Mollino, i documenti del suo studio professionale, che comprendono anche quelli del padre, Eugenio Mollino, vengono depositati presso la Biblioteca. Il fondo è costituito da materiali eterogenei: libri, fotografie, corrispondenza, disegni e altri documenti di progetto, manoscritti per pubblicazioni.
I libri, elencati e contrassegnati con la dicitura Archivio Mollino, sono integrati nella Biblioteca. Un loro ordinamento definitivo e la catalogazione delle sezioni più significative sono possibili solo in occasione della mostra sull'opera di Carlo Mollino del 1989, nell'ambito di una convenzione di ricerca con la Provincia di Torino.
Al fondo Mollino si aggiunge, qualche anno dopo, un fondo donato dallo studio Bertone, che comprende, fra l'altro, i progetti strutturali di numerosi importanti edifici torinesi. Nel 1995 viene acquisito per donazione l'archivio professionale di Domenico Morelli, nel 1997 quello di Franco Berlanda, mentre è in corso la pratica di acquisizione di quello di Gino Salvestrini. I tre professionisti sono attivi soprattutto a Torino.
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