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Sezione 01: IL THEATRUM ALCHEMICUM
L'Alchimia e i suoi segreti
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Ms. Ashburnam 1166, Firenze, Bibl.
Med. Laur.
(da: F. Cardini e M. Gabriele, Exalatio essentiae - Essentia
exantata, Pisa: Pacini Ed., 1992)
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Alambicchi reali e immaginari |
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Nonostante l'affermazione che si trova
in più di un testo alchemico medievale e rinascimentale, che
"uno solo è il vaso" in cui si compiono tutte le
fasi dell'opus, gli alchimisti elaborarono recipienti e dispositivi
di cottura delle sostanze nuovi e più numerosi rispetto a quelli
utilizzati nell'alchimia ellenistica e bizantina, perfezionando l'uso
di sostanze resistenti al calore come certi tipi di vetro e di ceramiche
vetrificate. |
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In particolare sembra risalire al Medioevo
la comparsa del tubo a serpentina per la raccolta dei distillati:
tale dispositivo è nominato per esempio nella ricetta dell'aqua
vitae data da Bonaventura da Iseo nel Liber Compostille,
scritto probabilmente nel decennio 1260-70. Oltre alle numerose raffigurazioni
in manoscritti medievali e rinascimentali, sono stati messi in luce
in anni recenti alcuni reperti archeologici, che confermano pienamente
le indicazioni tradizionali. |
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