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Sezione 01: IL THEATRUM ALCHEMICUM
L'Alchimia e i suoi segreti

    Raimondo Lullo

Miniatura dal Ms. M.BR 52
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale

  Le opere d'alchimia attribuite a Raimondo Lullo, scritte a partire dal terzo decennio del XIV secolo, sono fra le più importanti testimonianze dell'utilizzazione medicinale del lapis philosophorum o elixir prodotto mediante le tecniche illustrate nella Summa perfectionis magisterii. Come il testo dello pseudo-Geber, talora in alternativa ma più spesso congiuntamente ad esso, il Testamentum e gli altri scritti pseudolulliani costituirono i testi di riferimento della tradizione successiva, come mostra la loro presenza in alcune grandi raccolte manoscritte quattrocentesche (come quella da cui è tratta l'illustrazione) e in seguito nelle collezioni a stampa di opere alchemiche. Uno dei più antichi e importanti scritti pseudo-Lulliani, il Liber de secretis naturae seu de quinta essentia, presentava la tecnica della distillazione dell'alcool elaborata da Giovanni da Rupescissa una ventina d'anni prima, e la inseriva in un progetto alchemico complessivo finalizzato sia alla produzione di medicine per il corpo umano che alla trasmutazione dei metalli.

 

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