Amedeo Avogadro è l'unico italiano
il cui nome sia legato a quello di una costante universale, il cosiddetto
"numero di Avogadro". La legge di Avogadro, "volumi
uguali di gas diversi contengono un identico numero di particelle,
nelle stesse condizioni di temperatura e pressione", costituisce
uno dei postulati essenziali per la giustificazione e la spiegazione
della moderna teoria atomico-molecolare e, conseguentemente della
chimica classica. Nel corso della sua lunga carriera, Avogadro propose
idee originali sulla struttura dei dielettrici, sul comportamento
degli acidi e degli alcali, sulle relazioni tra affinità chimica,
elettricità e magnetismo, sui calori specifici dei gas, sulla
capillarità. |
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Stimato da scienziati del calibro di Hans
Christian Oersted e di Michael Faraday, Avogadro fu attento allo sviluppo
delle tecniche sperimentali e ai fondamentali cambiamenti che si stavano
allora verificando in ambito tecnologico a partire dalla rivoluzione
industriale di fine Settecento. Consulente scientifico in materia
di brevetti dell'Accademia delle Scienze di Torino, analizzò
richieste di "privilegio", dalle macchine per migliorare
la filatura della seta ai primi torchi meccanici della stamperia Pomba
(la futura UTET), dagli apparecchi aerostatici e sottomarini ai battelli
a vapore. |