Macchina a pestelli per
macinazione spato pesante
Pietro Bigaglia, Venezia
Medaglia d'oro al Concorso dei premi d'industria, Venezia, 1842. (7 tavole con didascalie in quadernetto 30x30, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, b. 103, fasc. 1842)
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In funzione a Treviso anziché a Venezia per la presenza di acqua corrente adatta a far muovere le ruote idrauliche. Vi si macina un minerale importato dal Tirolo, lo spato pesante, il quale, ridotto in polvere, viene miscelato in varie proporzioni con la biacca che viene prodotta a Venezia.
L'asse della ruota idraulica porta dieci ruote con quattro denti l'una. Durante la rotazione questi alzano dieci pestelli che percuotono il materiale, in precedenza frammentato e lavato, che viene periodicamente aggiunto in due pile di pietra dove, mediante delle grondaie, una pompa a stantuffo, mossa da una camma solidale con l'albero motore, versa in continuità acqua prelevata da una tina apposita.
Man mano che la roccia si polverizza la sospensione risultante, dall'aspetto lattiginoso, esce da scanalature praticate nei bordi delle vasche e viene condotta dopo filtratura, nelle tine di sedimentazione. L'acqua recuperata è convogliata nella tina di alimentazione della pompa. Quest'ultima operazione, unitamente al sistema di prelievo dell'acqua ed altri accorgimenti tra cui un meccanismo di preavviso acustico dell'esaurimento del materiale solido, conferisce al sistema un livello di automazione non frequente in macchinari coevi. Il sedimento prelevato dalle tine viene poi posto in recipienti di argilla porosa, che ne favorisce l'essicazione.
Bibl.: Angelo Bassani, I premi d'industria d'interesse chimico nel Veneto austriaco (1806-1858): un'indagine preliminare, "Rendiconti dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL - Memorie di Scienze Fisiche e Naturali", 1999, Serie V, 23 (117), pt. II, t. II, pp. 149-169.
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