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Sezione 06: LE MACCHINE PRIVILEGIATE
Macchine elettriche

     

Orologio a motore perpetuo
Giovanni Bianchi (1831)
Liceo ginnasio "Scipione Maffei" - Verona

 

In questo tipo di orologi il pendolo, dotato di una sottile prolunga, oscillava infilandosi tra due schermature metalliche avvolgenti e collegate alle pile. Quando il pendolo si avvicinava ad una delle due piastre metalliche collegata alle pile, grazie al contatto di un terminale molto sottile si caricava elettricamente con cariche dello stesso tipo di quelle presenti sulle piastre. Per questo motivo si attivavano delle forze repulsive che lo portavano verso l'altra estremità vicino alla seconda piastra che invece lo attirava poiché portava cariche di segno opposto. Entrando tra le altre due piastre il solito meccanismo caricava il pendolo di cariche elettriche opposte alle precedenti, ma uguali a quelle sulle piastre con la conseguente azione delle forze repulsive che portavano così al moto ripetitivo e continuo del meccanismo di oscillazione.

Bibl.: M. Tinazzi, L'elettromotore perpetuo di Giuseppe Zamboni. Costruzione e sviluppi, XVI Convegno di storia della fisica e dell'astronomia, 24-25 maggio 1996, Villa Olmo, Centro Volta, Como; P. Forlati, Gli orologi elettrici con pile Zamboni i primi al mondo, "Atti e memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, 183 (1996-97), pp. 55-64.

 

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