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Sezione 07: IL LABORATORIO DI VETRO
Gli oggetti del gusto
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Vasellame in vetro policromo da varie località
del Piemonte, I sec. d.C.,
Torino, Museo di Antichità
(in: Archeologia in Piemonte. L'età romana,
Torino : U. Allemandi & C., 1998)
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Elemento di vetrata con testina maschile dipinta a
grisaille,
dallo scavo della chiesa abbaziale di Fruttuaria,
San Benigno Canavese, Torino, sec. XI, Torino Museo di Antichità
(in: Archeologia in Piemonte. Il medioevo, Torino : U. Allemandi
& C., 1998)
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Vetro bianco opaco, da cui il nome, che comprende tra i suoi componenti
la "calcina di piombo e stagno" (PbO, SnO2). Con finalità
opacizzante è spesso usata anche l'anidrice arseniosa (As2O3).
Si ha testimonianza di questo tipo di vetro a Murano fin dagli inizi
del '400.
[A. Neri, L'arte vetraria, Firenze 1616
L. Zecchin, Vetro e vetrai a Murano, 3 voll., Venezia: Arsenale
Editrice 1987-1990]
Piatto formato da cinque canne di lattimo disposte
a spirale a cinque fili sottili delimitati da due fili più
grossi di avventurina, filo di avventurina sul bordo.
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Manufatto di vetro lattimo
Società anonima per azioni Salviati &
C., Murano 1867
Galleria Rossella Junck, Venezia
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Vaso a corpo sferico in calcedonio delle tonalità del viola
rastremato verso il basso, piede ricavato dal corpo, lungo collo
cilindrico con cordolo a 11 spire in calcedonio, bocca espansa e
bordo rientrante
Questo pezzo può essere attribuito a Lorenzo Radi, il fornitore
e tecnico per le paste calcedonie della ditta Salviati; è
opportuno notare però che la bocca del vaso è tipica
della ditta Francesco Ferro & Figlio.
[Aldo Bova, Rossella Junck, Puccio Migliaccio (a cura di), I colori
di Murano nell'800, Venezia: Arsenale Editrice, 1999, pp. 102, 182.
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Campione di vetro calcedonio
Società anonima per azioni Salviati &
C., Murano 1876, Galleria Rossella Junck, Venezia.
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