Dispositivo per una comparazione colorimetrica tra una soluzione
di riferimento e una di sangue. È costituito da due tubi
di vetro di dimensioni eguali. Quello di riferimento, ermeticamente
chiuso e privo di graduazioni, contiene una soluzione glicerica
di pricrocarminio che riproduce il colore del sangue dell'uomo "normale"
in una soluzione all'1%.
Si procede alla determinazione collocando una aliquota di sangue
nell'altro tubo, che è graduato, e aggiungendo goccia a goccia
dell'acqua fino ad ottenere una colorazione equivalente a quella
della soluzione campione. Poiché la quantità di acqua
aggiunta per ottenere una determinata tonalità cromatica
risulta proporzionale al contenuto di emoglobina, se ne ricava la
percentuale presente nel sangue in base al livello raggiunto dal
liquido.
[Giuliano Dall'Olio, Romolo M. Dorizzi, Paolo Telesforo, Il
laboratorio di chimica clinica nell'800 negli studi di tossicologia
e farmacologia, in P. Amat Di Sanfilippo (a cura di), Atti
del VI Convegno Nazionale di Storia e Fondamenti della Chimica (Cagliari,
4-7 ottobre 1995), "Rendiconti dell'Accademia Nazionale
delle Scienze detta dei XL - Memorie di Scienze Fisiche e Naturali".
1995, Serie V, 19 (113), pt. II, pp. 375-396.
Giuliano Dall'Olio, Romolo M. Dorizzi, Paolo Telesforo, Apparecchiature
del laboratorio clinico: dalle origini al 1950, Foggia : DI.
TE, 1996]
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Emoglobinometro di Gowers
Laboratorio chimico-clinico
Ospedale S. Bortolo. Vicenza
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