Manifesti pubblicitari
Collezione Salce, Treviso
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Parlando di manifesti, nel periodo tra
le due guerre non sempre vince l'angolo retto. Il linguaggio razionalista,
difficile e teso, poteva essere recepito da un élite ristretta
generalmente residente nel triangolo industriale del Nord. In linea
con la politica del regime l'attenzione era rivolta anche a un'Italia,
popolare e rurale, un'Italia madre di messi che aveva bisogno di altri
linguaggi, più schietti ed immediati, che riproducevano la
realtà piccolo-borghese. Oltre a messaggi di retorica e di
propaganda interna, nel manifesto ora è racchiusa anche la
provincia. L'immagine proposta vuole rafforzare la tradizione celebrando
uomini e donne torniti e dagli abiti semplici che, reintegrati nel
loro ruolo sociale, acquistano fiducia nella propria condizione e
negli svaghi offerti dal sistema politico. L'Italia domestica e agricola
era più vasta rispetto all'Italia industriale ed era accarezzata
dal regime nella ricerca di maggiore consenso. Non ci si meraviglia
pertanto se anche la grafica si dimostra attenta a questa fascia sociale
incominciando a prenderla per mano per spingerla verso consumi nuovi. |