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Sezione 16: IL NOSTRO E L'ALTRUI MESTIERE
La letteratura e la chimica
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Ippolito Nievo |
Una storia filosofica |
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Su per su gli uomini somigliano alle piante, e le piante agli uomini.
Tutti siamo parenti nell'atto creativo universale e nella materia
del lavoro. Perché non si potranno ottenere anche nel processo
del pensiero umano delle fioriture anticipate? Che la filosofia
e la chimica siano venute al mondo proprio per nulla? Io non ho
mai creduto una tale bestialità. Mi consultai con Liebig,
con Schelling, con Cagliostro e col professor Gorini: indi intrapresi
quel fortunato esperimento che m'accingo a descrivervi.
Presi mezz'oncia di fosforo e una dramma di plutonio, i due elementi
di cui si compone l'intima semenza umana; li mescolai ben bene e
tolsi dalla dose quella particella infinitesima che forma probabilmente
lo strumento passivo dell'intelligenza. Diluito in seguito quest'atomo
arcano in una bottiglietta di buon inchiostro nero inalterabile,
e versato l'inchiostro sopra una carta convenientemente satura per
mezzo del magnetismo animale di volontà e di pensiero, ne
ricavai due grandi pagine d'un nero lucente e perfettissimo.
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Qui cominciava la parte meccanica e delicata del grande esperimento.
Assoggettai quella carta alla temperatura media condensata e avvicendata
di trecentosessantatré inverni e di trecentosessantatré
estati. Il miracolo si operò appuntino; la fioritura pensante
di tre secoli avvenire fu ottenuta con tal precisione, che sfido
un critico tedesco a trovarci di che ridire. Come su un negativo
fotografico alle levature di nitrato d'argento, comparvero dapprima
su quella carta apparentemente carbonata alcuni segni bianchi; poi
si profilarono alcune lettere, massime le iniziali; indi si disegnarono
le intiere parole; da ultimo vi si stese elegantemente calligrafata
la storia che ora trascrivo. Quel postero cervello a cui con questo
processo magico ho rubato le idee mi perdoni il latrocinio: i pensieri
furono rare volte cagione di felicità e con questa soperchieria
io potrei avergli fatto un ottimo servizio.
(Ippolito Nievo, Storia filosofica dei secoli futuri, 1860)
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