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Sezione 17: UN'ARTE RINNOVATA NELLA MATERIA
La chimica e le arti

    Le resine naturali

Pinot Gallizio, Senza titolo (1955)
Collezione Privata, Alba.

  Sin dall'antichità le resine naturali sono state usate per le loro proprietà plastiche ed adesive, che le hanno rese particolarmente adatte come sostegno a pigmenti e per modellare forme.
Classe di sostanze polimere (= costituite da diverse componenti) impiegate nella storia della pittura come principali ingredienti delle vernici. Le resine naturali sono di origine vegetale, ad eccezione della gommalacca ottenuta dalla secrezione di una specie di insetti appartenenti alla famiglia dei Coccidi. Le resine vegetali vengono distinte nella letteratura artistica in molli e dure, per individuare nel primo gruppo balsami e oleoresine (balsamo copaive, b.del Canada, Elemi) impiegati generalmente per accrescere le qualità plastiche delle sostanze cui vengono mescolate, e nel secondo gruppo le resine mastice, dammar, sandracca, benzoino, colofonia, copale e ambra (queste ultime due in realtà resine fossili), utilizzate principalmente nella manifattura delle vernici. La resina di pino, la sericina prodotta dal baco da seta e la gommalacca sono tra le più famose.
Le resine vegetali   La gommalacca
La resina prodotta da diverse specie di piante, contiene acidi resinosi (3-8% di acido succinico nell'ambra baltica, o Succinite), idrocarburi, acqua, aria, e abbondanti impurità provenienti dall'ambiente circostante al momento della sua formazione. Complessi processi di polimerizzazione, di deidrogenazione e su altri processi chimico-fisici che portano alla formazione delle resine vegetali. Relativamente poche piante sono in grado di produrre resina. Fra le conifere sono da ricordare alcune specie di Araucariaceae e, in misura minore, Pinaceae e Taxodiaceae. Fra le piante caducifoglie, troviamo grandi produttrici di resine in Leguminosae, Burseraceae, Guttiferae, Anacardiaceae, Dipterocarpaceae e poche altre. Nel passato, e pure nel presente, si è notata una massima produzione in specie vegetali diffuse in aree a clima tropicale, o sub-tropicale.  

La gommalacca è una resina organica secreta da un piccolo insetto, Tachardia lacca, della famiglia della Cocciniglie, alla quale é imparentata, per intendersi, la famiglia dei comuni afidi. Questo insetto vive su una varietà di piante indigene del subcontinente indiano e regioni limitrofe. Per proteggersi, l'insetto produce una sostanza resinosa con la quale si crea una specie di scudo, di colore rosso violaceo scuro, chiamata lac, parola di origine sanscrita che significa centomila (lakh).
Lo scudo o placca è il materiale grezzo da cui si ricava la gommalacca; è chiamato sticklac per indicare che contiene, oltre alla resina, anche rimasugli vegetali e dell'insetto stesso. Lo sticklac viene talvolta immesso in commercio come tale, ma piú comunemente esso è lavato, asciugato all'ombra, setacciato e messo in commercio come gommalacca grezza o naturale, che si presenta in croste mamellonate di colore violaceo cupo.

gommalacca

 

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