a1 a2 a3
a4

 

Sezione 07: IL LABORATORIO DI VETRO
Una sostanza misteriosa

Bello e affascinante, il vetro è una sostanza misteriosa. Misteriosa perché è più facile dire ciò che non ha piuttosto che ciò che è. Non ha una struttura geometrica definita, non ha una composizione propria, anzi questa varia secondo il metodo di preparazione, non ha un vero punto di fusione e, nonostante il progresso degli studi in proposito, non ha ancora una teoria complessiva in cui far rientrare tutte le conoscenze acquisite. Insomma, che cos'è il vetro? E' un solido? O è un liquido? Si può definire come una sostanza ottenuta per raffreddamento da un prodotto fuso fino alla rigidità senza cristallizzazione. In parole povere il vetro è un materiale che presenta proprietà di un quasi-solido che con il riscaldamento cambiano in un quasi-liquido.
Calce, sabbia e alcali (potassa e soda) sono le materie prime classiche per ottenere il vetro.
 
La miscela fusa, costituita quindi da silicati di sodio e di calcio in varie percentuali secondo la qualità da raggiungere, lentamente raffreddata, diventa via via più vischiosa fino alla solidificazione. Se le materie prime sono allo stato puro si ricava un prodotto trasparente ma, poiché nei composti di base ci sono impurezze, per esempio metalli pesanti, il colore del vetro dipende anche da queste sostanze.
Il vetro ha bisogno di calma. I processi di riscaldamento e di raffreddamento devono essere condotti con estrema lentezza perché, se troppo rapidi, la miscela diventa fragile e opaca, alcuni componenti cristallizzano e si ha la devetrificazione, cioè una separazione di cristalli nella massa, fenomeno che si osserva anche nella conservazione dei vetri antichi.
Il vetro soffre. Per cause esterne, per il contatto con gli agenti chimici del suolo o dell'aria, per la composizione della pasta, per i difetti di lavorazione. In genere nei vetri antichi, in particolare quelli medievali, si riscontrano bollicine di gas che li rendono opachi, imputabili al basso grado di cottura raggiunto dai forni a legna che non è stata sufficiente ad espellerle completamente.
Il vetro è anche un conservatore. La sua tecnologia è rimasta fondamentalmente la stessa per 3000 anni ed ha avuto un progresso notevole alla fine del secolo XIX con l'aiuto della scienza moderna che ha stimolato la ricerca di vetri speciali.

Da: N. Nicolini, in La collezione di vetreria scientifica, a cura di N. Nicolini e G. Terenna, C.U.T.V.A.P., Siena: Nuova Immagine Editrice, 1999

 

        home        
               
               
indietro - index - visita - chrono - avanti
indietro   index sezione chrono   avanti
 
a5
fullerene fullerene