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Sezione 16: IL NOSTRO E L'ALTRUI MESTIERE
La letteratura e la chimica

Alberto Cavaliere
Metteva tutto in versi anche la chimica    

Lo studente Alberto Cavaliere all'esame universitario di chimica, era finito all'ultimo posto dell'appello, dopo altri sessantuno, passati tutti nella stessa giornata. L'esaminatore, disfatto dalla routine, chiese a quel giovane calabrese che cosa fosse il cloro. E Cavaliere, pronte:

Composto trovasi,
puro non già,
per la sua massima
affinità.
Giallo verdognolo,
d'odor non grato,
è un gas venefico
che ci vien dato...

Il cattedratico si riprese dal suo torpore, ma non fece in tempo a fermare l'esaminando, che snocciolava i suoi quinari:

quando il cloridrico
viene alla prese
con il biossido
di manganese...

Solo dopo cinque o sei altre strofe, il professore riuscì ad interromperlo, per tentare un'altra domanda. E l'ossigeno?

E' un gas insipido,
privo d'odore,
e non combinasi
sol col fluöre.
Non combustibile
è comburente;
s'ottiene liquido
difficilmente...

E il fosforo?

Non s'ha mai libero,
ma combinato;
perciò ricavasi
da un sol fosfato...

E l'oro?

E' malleabile,
duttile è l'oro
ed intaccabile
solo dal cloro;
e poiché sciogliesi
nell'acqua regia,
di questo titolo
la privilegia...

Nonostante la stanchezza, e il sospetto di presa in giro, l'esaminatore fu più spiritoso di quanto lo stesso Cavaliere pensasse. Gli diede 30 e lodo. E il giovane calabrese, continuando a versificare fra quinari endecasillabi, metalli e metalloidi, mescolando martelliani e composti della serie aromatica, arrivò fino alla laurea in chimica, all'inizio degli Anni 20.
La esercitò poco, per la verità. Dopo qualche mese nella "Elettrochimica Pomilio", era già fuori dai nitroderivati e dai cloruri, per seguire la sua vera vocazione, di poeta al servizio della cronaca. Cavaliere sarebbe diventato, per decenni, un personaggio di prima fila nella stampa umoristica; in grado con la sua eccezionale prontezza, di mettere in sestine qualsiasi avvenimento. Giornali, riviste, rubriche radiofoniche se lo contendevano. Candidato del partito socialista alla elezioni del '53, ottenne un successo imprevedibile, tenendo i comizi in versi. E ancora in versi presentò le sue interpellanze alla Camera, nei cinque anni in cui ci sedette. Ebbe un contraddittorio, sempre in versi, con Aldo Moro, che ammise: "Ecco un deputato che risponde per le rime".
Quando stava per scadere il mandato, recitò alla commissione Istruzione e Belle Arti, presieduta da Segni, un congedo sull'aria del "5 maggio" manzoniano:

Ei fu. Siccome immobile
con un mortal sospiro
pensa che ormai la Camera
non prenderà più in giro
perché fra gli onorevoli
mai più non tornerà
(...)
Fu vera gloria? I posteri
lo ignoreran, ma nui
fummo sorpresi al massimo
che fosse eletto lui,
che solo endecasillabe
promise agli elettor
(...)
Ahi! Forse a tanto strazio
cade lo spirto anelo
Mentre sua moglie s'augura
che, ringraziando il Cielo,
sulla deserta coltrice,
alfin lo rivedrà.


Cavaliere segui, in versi, il Giro d'Italia negli anni grandi di Coppi e Bartali; scrisse, in versi la Storia Romana. Ma il suo libro forse più celebre, il sesto grado della sua bravura, è la "Chimica in versi", che pubblicò per la prima volta nel 1926, memore della ancora recente esperienza universitaria. Il libro aveva una dedica, naturalmente una quartina, per il suo primo datore di lavoro:

All'ingenier Pomilio
che avendomi nel suo stabilimento
per poco non andava al fallimento
per preparar la soda col mio ausilio.

 
 

Alberto Cavaliere, La chimica in versi,
Roma, Angelo Signorelli

chimica.htm

 

Dal 1926 la "Chimica in versi" è scomparsa, riapparsa, si è arricchita di nuovi pezzi: ma da anni era diventata introvabile. La riprende finalmente, con salutare iniziativa, l'editore Mursia, sotto il titolo "H2O"

famosa formula
della sostanza
che al mondo trovasi
più in abbondanza

come recitava una quartina del testo sull'idrogeno (247 pagine, 25.000 lire). Ed è una lettura, bisogna ammetterlo, straordinaria.
Può darsi che il 30 e lode del professore Anni 20 sembri un po' eterodosso a chimica di oggi. Quei cattedratici discesi dall'Italia umbertina sapevano essere più spiritosi di quanto noi pensiamo. Ma Alberto Cavaliere non aveva scritto una parodia. Nel suo libro c'è proprio la chimica, così come la si studia nelle scuole, ben suddivisa fra la parte generale, l'inorganica e l'organica; elemento per elemento, composto per composto. Dalle sue quartine le nozioni scientifiche escono tutt'altro che sbeffate: corrono precise, nella apparente ironia del verso, con tutti i riferimenti, e perfino le formule destinate a fare quinario:

Prendi la formula
H2O:
uno d'ossigeno
due d'H; ciò
in modo t'indica
più che evidente
come l'ossigeno
sia bivalente.


Attraverso la porta stretta del metro e della rima, Cavaliere era riuscito a fissare mnemonicamente quelle regole che migliaia di studente non riuscivano a ricordare. Nel suo libro c'è tutto: gli atomi e le molecole, le valenze e le formule di struttura, gli acidi e le anidridi, si arriva fino al benzene, al toluene, ai più [...] saccaridi, policiclici, eterociclici, nitrofenoli.
Eccolo davanti alle applicazioni del carbonato di calcio, meglio conosciuto come marmo:

In certe splendide
città d'Italia
che l'arte nomina
che il sole ammalia,
fra templi e portici
sublimi, vedi
in tuba, in tonaca
o in isparato,
che ti fan gemere:
'Marmo sprecato',
fan chiedere: 'Marmo perché
sei solubile
nell'acqua, ahimè?

O ecco [...] rese con l'NH3, più familiarmente ammoniaca:

Non consigliabile
come profumo,
ebbe in altr'epoche
largo consumo,
poich'era un farmaco
fra i più propensi
a far riprendere
subito i sensi.
Adesso è inutile
tanta virtù,
perché le femmine
non svengon più!

E dove si trova il cloruro di sodio, il nostro vecchio sale da cucina:

E' abbondantissimo:
senza contare
l'inesauribile
fonte del mare (...)
Per p [...] oli
lo vende a pacchi
il più recondito
"sale e tabacchi ",
mentre (spiegami simili arcani)
manca in moltissimi
cervelli umani...


Un codicillo, pezzo dedicato alla nitrocellulosa, un argomento meno canterino: "

[...] troppo
(aggiungo a volo
in quest [...] zione),
ci fa ridere il tritolo
c [...] e il cannone;
c'è un'altra arma, p [...]
ch'è salita in alta stima:
è la b [...] progresso
quella usata ad Hiroshima".

Ma Cavaliere [...] prendersi troppo sul serio, come ribadisce nel finale dell'Antimonio:

Oggi è pacifico
che l'antimonio
è un corpo chimico
sacro al demonio:
tutti conoscono
come la lega,
che pei caratteri
la stampa impiega,
abbia in notevole
parte su cento
questo pregevole
nostro elemento,
a cui si debbono
tante bugie,
comprese - è logico -
pure le mie!

(da: Giorgio Calcagno, Metteva tutto in versi anche la chimica, torna "H2O" di Alberto Cavaliere, "La Stampa - Tuttolibri", 7 maggio 1988)

 

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