Nel 1824 Giambattista Serratrice domandò al governo un privilegio
"per l'uso di una macchina per scaldare l'acqua nei tini in
cui si tingono i panni per risparmio di combustibile". La domanda,
nonostante l'esperienza di Serratrice, membro di una antica famiglia
biellese di tintori, non venne accolta favorevolmente dall'Accademia
e Serratrice non ottenne il privilegio.
La domanda è particolarmente interessante perché,
oltre al disegno allegato - una delle pochissime testimonianze rimasteci
di un interno di bottega tintoria ottocentesco, evidenzia gli aspetti
economici dovuti alla scarsezza dei combustibili, un problema particolarmente
sentito in Piemonte e analizzato da Prospero Balbo in quegli anni.
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Disegno presentato da Serratrice per ottenere un Privilegio reale "per l'uso di una macchina per scaldare l'acqua nei tini in cui si tingono i panni per risparmio di combustibile"
(Archivio Storico dell'Accademia
delle Scienza di Torino)
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