Vittorio Amedeo III nel 1773 varò una riforma dell'esercito
che coinvolse anche il colore delle divise: da rosse a blu. Da questo
momento fino all'occupazione francese, l'approvvigionamento del
colorante, la ricerca di un sostituto locale e il miglioramento
della qualità della tintura diventarono una delle priorità
del governo.
In quegli anni, tutti i paesi europei producevano indaco nelle proprie
colonie: la Francia in Santo Domingo, il Regno Unito nella Carolina
del Sud e la Spagna in molte sparse colonie.
Le foglie dell'indaco, una pianta appartenente alla famiglia dell'Indigofera,
erano lasciate fermentare in appositi locali e indi lavorate fino
ad ottenere una polvere bianca, successivamente disidratata e compattata,
che veniva imballata in varie forme prima di essere esportata.
I tintori e industriali lo preferivano per la sua novità,
brillantezza e soprattutto per non aver bisogno né di calore,
se veniva aggiunto del solfato di ferro e calce, né di mordenti.
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1744, Le Livre de l'Uniforme des Regimens d'Infanterie
au service de S.M. le Roi de Sardaigne
Archivio di Stato di Torino, Biblioteca antica.
Immagini di uniformi dal
libro
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